ENI: Scaroni, esclusi scambi azionari con Gazprom

Interpellato su alcune valutazioni che inquadrano l'operazionesoprattutto come un accordo importante per ENI ma che serve a Gazpromsoprattutto per vendere gas in Italia, il manager del "cane a 6 zampe" hasostenuto che "Gazprom vende gia' gas in Italia, vende 25 mld di metricubi, anzi e' il suo gas che vende direttamente al consumatore italiano,non ci vedo nulla di strano, vendono gas in Italia aziende francesi,tedesche, spagnole, perche' non dovrebbe venderlo un'azienda russa, e' gassuo e quindi a maggior ragione il fatto che lo venda non mi sembra nulladi strano. Attenzione pero' perche' stiamo parlando di una percentualerelativamente piccola dei consumi italiani"."Certamente l'Europa che ha un forte consumo di gas -ha dichiaratoScaroni sui vantaggi per l'Italia dell'accordo- si approvvigiona in varipaesi e Russia e Gazprom sono da sempre fornitori naturali, in questo nonc'e' nessuna novita'. Poi quello che sembra che avvantaggi l'Europa eanche l'Italia e' che questi fornitori a lungo termine con cui abbiamoconcluso avranno come destinazione il nostro paese mentre avrebbero potutoavere come destinazioni altri paesi fuori dell'Ue che sono pure allaricerca di energia e di gas in particolare".Interrogato sul via libera di Bruxelles e sull'attenzione sollevata dalconsenso della Commissione Europea, il manager ha spiegato che "Bruxellesnon doveva dare nessun via libera, non faceva parte dei suoi compiti.Detto questo, ho avuto una lunga conversazione con il nostro commissarioall'energia, il signor Piebalgs, che si e' concluso con le suecongratulazioni. Quindi il problema non e' mai esistito salvo che perqualche specifica fonte ma non sono mai stato preoccupato su questofronte".
"ENI -ha poi spiegato Scaroni sulle trattative con Gazprom- tratta con irussi da cinquant'anni, compriamo gas da trentasette anni, e' un fornitoreaffidabile, ci siamo sempre trovati bene, abbiamo un dialogo franco,professionale e molto facile. Non posso che dirne cose positive".In merito alla concorrenza dell'ENEL sul mercato del gas, l'a.d. delcolosso petrolifero italiano ha dichiarato: "Siamo concorrenti perche'gia' oggi lo importiamo entrambe dall'Algeria, lo vendiamo sul mercatoitaliano e su altri mercati. Ma di concorrenti ne abbiamo anche tantialtri, non solo ENEL"."Mattei -ha poi dichiarato Scaroni sui problemi infrastrutturali delmercato energetico italiano e del contributo del fondatore dell'ENI- hafatto storia introducendo il gas nel nostro Paese prima che in qualunquealtro Paese al mondo, anche altri hanno fatto storia, basti pensare a cosaha rappresentato l'Autostrada del sole per la nostra epoca. Ma da qualcheanno ci siamo un po' bloccati, si fa sempre piu' fatica a realizzareinfrastrutture di qualunque genere, strade, ferrovie, aeroporti. Anche leinfrastrutture energetiche sono di difficile realizzazione, naturalmenteil pensiero va velocemente ai rigassificatori per i quali e' cosi'difficile trovare delle localizzazioni mentre i paesi a noi vicino vannoavanti veloci. Pensi che in Spagna ci sono gia' sette rigassificatori,mentre in Italia siamo fermi a quello che ha realizzato l'ENI attraverso Snam alla fine degli anni sessanta".Infine sulla possibilita' che l'Italia ripeta gli stessi errori fatticon il nucleare, il dirigente ha argomentato che "allora ci siamodivertiti a smantellare l'esistente, cosa che non ha fatto nessun Paese almondo. Qui non siamo in una situazione cosi' drammatica ma stiamoprocedendo molto a rilento nel fare quanto necessario per garantire lasicurezza degli approvvigionamenti che arrivano attraverso i gasdotti".

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