Secondo Morgan Stanley, Enel non ha più bisogno di realizzare una grande acquisizione nell'ottica di creare valore per gli azionisti. In un report nel quale vengono alzate le stime sul margine operativo e sull'utile per azione, Morgan Stanley giudica positivamente "la crescita a piccoli passi che sta cominciando a consegnare contributi significativi sulla redditività del gruppo, rispetto ad acquisizioni di grandi dimensioni ma dall'incerta creazione di valore. La crescita è ormai visibile, mentre la dinamica degli investimenti e la generosa politica dei dividendi stanno già ottimizzando la struttura finanziaria della società. Non consideriamo più una grande acquisizione come necessaria, e con ciò si riduce il rischio di reinvestimento".
L'attenzione degli analisti della banca d'affari statunitense si focalizza sulla crescita organica del business e sui "fondamentali" della società, che sta producendo risultati e consegnando obiettivi.
Inoltre Morgan Stanley migliora le stime di utile per azione 2006 della società elettrica da 0,53 a 0,57 euro. Gli analisti si attendono un ebitda in progresso del 5,6% annuo nei prossimi 5 anni. Le attività internazionali potrebbero arrivare a rappresentare il 15,3% dell'ebitda per il 2010 e, secondo morgan stanley, non c'è bisogno di grandi acquisizioni per creare valore per gli azionisti. Il giudizio sul titolo è 'overweight' con un target price a 8,70 euro. Il titolo a Milano è vicino ai massimi dell'anno (7,275 euro) toccati a febbraio e sale dello 0,44% a 7,225 dopo un top a 7,23.
Le acquisizioni internazionali negli ultimi tre anni sono state modeste (4 miliardi di euro) ma le spese in conto capitale hanno supportato lo sviluppo dell'attività internazionale (12% nel periodo 2005-2010). Il debito netto dovrebbe salire a 23 miliardi di euro nel 2010 contro i 17 miliardi precedentemente stimati. Morgan stanley non ritiene quindi che una grande acquisizione sia necessaria, riducendo i rischi di reinvestimento. Enel, inoltre, beneficerà anche delle intenzioni del regolatore di incentivare le spese in conto capitale della distribuzione elettrica e dello sviluppo di una strategia di integrazione del gas. Le nuove opportunità potrebbero aumentare il piano di spese in conto capitale (da 16 miliardi di euro a 20,8 miliardi al 2010). La società tratta a 12,4 volte il rapporto prezzo/utile al 2007. Le stime sull'ebitda sono aumentate dell'1,8% nel 2006, del 5,7% nel 2007 e dell'8,3% nel 2008. Le stime di utile per azione sono migliorate dell'8,8% nel 2006 e nel 2007 e del 10,2% nel 2008. Il broker ipotizza anche tre differenti scenari possibili, sulla base dei quali calcola il target price del titolo. Nell'ipotesi migliore, Morgan Stanley ipotizza la creazione di valore grazie alle acquisizioni e un prezzo del greggio forte (a 55 dollari al barile) nel lungo termine, con un investimento per la creazione di valore di 10 miliardi. In questo caso il prezzo obiettivo a arriva a 10,4 euro. Lo scenario base è quello sui cui si basa il target price effettivo di morgan stanley (8,7 euro) e tiene conto del ritorno della crescita organica senza alcun contributo da parte delle acquisizioni e dell'espansione internazionale, con un prezzo del greggio a 48 dollari al barile nel lungo termine. Infine, lo scenario peggiore incorpora l'ipotesi di distruzione di valore dalle acquisizioni con un prezzo del petrolio a 35 dollari al barile nel lungo termine. Morgan stanley presuppone la distruzione in valore di 4,5 miliardi di euro con la strategia delle acquisizioni e un conseguente target price a 7 euro.
All'ipotesi di acquisto del 15% di Endesa da parte di Enel poi, quest'ultima ha risposto con un secco no. Lo precisa la società in relazione a quanto riportato oggi dal quotidiano spagnolo Cinco Dias secondo cui il governo spagnolo avrebbe sondato il management di Enel per favorire l'ingresso di Enel in Endesa con l'obiettivo di bloccare l'Opa lanciata da e.On sulla società spagnola.
'Il governo prende in considerazione l'entrata di Enel nel capitale di Endesa" titolava infatti oggi in prima il quotidiano economico spagnolo Cinco Dias, secondo il quale l'Enel potrebbe acquisire il 15% della società elettrica spagnola.
Secondo il giornale, che non cita fonti specifiche, l'esecutivo socialista avrebbe messo sul tavolo l'ipotesi durante la recente visita del premier italiano Prodi e durante l'incontro fra il ministro dell'industria Jan Clos e i vertici dell'Enel nei giorni scorsi a Madrid. Questa, secondo Cinco Dias sarebbe "la risposta del governo Zapatero alle richieste di Prodi e dell'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti affinchè il gruppo italiano possa sbarcare in Spagna" . Lo stesso Cinco Dias sottolinea che fonti dell'Enel hanno definito 'priva di fondamento' tale informazione.
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